Enoc Perez, Brigitte Schindler, Carlo Mollino Mollino/Insides4 ottobre 2020 – 4 luglio 2021 Prendendo spunto dal tema di Fotografia Europea 2020 “Fantasie. Narrazioni, regole, invenzioni” *, Collezione Maramotti, in collaborazione con Museo Casa Mollino, presenta Mollino/Insides, un percorso di mostra con opere pittoriche di Enoc Perez e fotografie di Brigitte Schindler e di Carlo Mollino. Attraverso alcuni scorci dell’ultima enigmatica dimora di Mollino in via Napione a Torino – che ospita ora il Museo Casa Mollino – trasformata dall’interpretazione pittorica di Perez e dall’occhio fotografico di Schindler, si accede alle fotografie degli anni ’50 e ’60 delle modelle di Mollino, sfumate nell’essenza misteriosa dell’immaginario che abitano. Dalla seconda metà degli anni Novanta Enoc Perez, artista portoricano con base a New York, ha avviato una ricerca su architetture iconiche del Novecento e su come queste siano state appropriate dall’immaginario collettivo come forme e metafore sociali di fascinazione e di bellezza. Al contempo, dalla materia pittorica affiora una consistenza fantasmatica delle immagini, simboli che il tempo trasfigura e trasporta in una dimensione più indefinita, a tratti onirica. Alla Collezione Maramotti appartengono già diverse opere dell’artista, tra cui un dittico su Casa Malaparte realizzato per una mostra temporanea nel 2008 e ora esposto in permanenza. Nel settembre 2019, Perez ha visitato il Museo Casa Mollino e scattato delle fotografie degli interni, a partire dalle quali ha tratto e realizzato, specificamente per questa mostra, alcuni nuovi dipinti di grandi dimensioni. La stessa Casa è stata e continua ad essere fonte di ispirazione anche per Brigitte Schindler, la cui passione per la fotografia ha dato vita, negli ultimi tre anni, a immagini suggestive e prospettive inedite degli interni, ricche di dettagli rivelatori. Queste fotografie di Schindler – mai esposte prima – intercettano il mistero sospeso negli ambienti, le sottili connessioni tra gli oggetti accuratamente scelti e posizionati da Mollino. In un raffinato equilibrio di specchi, riflessi, metamorfosi e disvelamenti, le sue visioni introducono chi guarda in profondità a un percorso di scoperta estetica e concettuale del complesso mondo di Carlo Mollino, personalità multiforme del Novecento, conosciuto, tra le altre cose, come architetto, designer e fotografo. La fotografia accompagna Mollino (1905-1973) dall’infanzia fino alla sua scomparsa. Egli la utilizza come strumento per la creazione di una realtà diversa, alternativa. Il corpo femminile è un tema ricorrente, dai primi ritratti di ispirazione surrealista alle polaroid di nudi degli anni Sessanta. Con grande minuzia, Mollino sceglie e prepara ambienti, oggetti, vestiti, accessori per ritrarre le sue modelle, le trasporta in uno spazio particolare accuratamente studiato, ne glorifica la bellezza, ne esalta l’iconografia. Attivato da uno sguardo visionario e teso alla sperimentazione, Mollino si dedica alla composizione di un’immagine ricercata e multiforme della controparte femminile ideale della sua esistenza, alla creazione di quello che Fulvio Ferrari, direttore del Museo Casa Mollino, definisce un “esercito di farfalle”, che completi Mollino e lo accompagni anche oltre la vita terrena. Mollino molto raramente utilizza come ambientazione per le sue fotografie la sua ultima dimora di Via Napione – mai realmente abitata e sempre tenuta segreta –, disegnata nei minimi dettagli e concepita come specchio della sua visione del mondo. In un percorso eclettico in cui sempre il contenuto precede la forma e la forma non è mai scontata, dalla camera oscura del fotografo alla camera oscura, nascosta e segreta, delle sue case (in particolare dell’ultima), Mollino lavora con la materia della “parentesi necessaria” che è la nostra vita, studia ed esplora la bellezza della natura (umana e non) per indagare il senso profondo dell’esistenza attuale e preparare la sua prosecuzione ultraterrena. Oltre al soggetto delle opere in mostra – Mollino e il suo raffinato e complesso immaginario – trasformazione e creazione visionaria accomunano i tre autori. Perez muta in pittura l’architettura e gli spazi, passando attraverso la riproduzione fotografica, aggiungendo nuovi livelli di lettura e di valori associati a quelle immagini. L’utopia degli architetti nella progettazione di edifici e spazi è condivisa dall’artista nella dimensione del linguaggio pittorico e nel valore della sua espressione. Mollino costruisce concettualmente e fisicamente i mondi/case in cui ambientare le sue fotografie. Ogni oggetto, ogni dettaglio diventa simbolo e attivatore di storie e rimandi. Con un approccio mentale estremamente ordinato e uno stile a un tempo composto ed estremo, Mollino dà vita a narrazioni e scenari altri, simbolici e spesso di complessa decifrazione. Schindler si concentra sull’essenza di dettagli all’apparenza minori, sulla loro capacità di diventare chiavi e indizi per accedere a una magia dello sguardo, a nuove “stanze visive”. Ogni scatto condensa lo scenario di un racconto che si rivela attraverso gli oggetti del mondo, grazie a uno spostamento della loro percezione. La mostra sarà accompagnata da un libro con testi di Mario Diacono e Fulvio Ferrari e contributi di Enoc Perez e Brigitte Schindler.
* La quindicesima edizione di Fotografia Europea è stata annullata a causa dell’emergenza Covid-19. Alcune delle mostre fotografiche prodotte dal Festival sonostata presentate nell’autunno 2020 (fotografiaeuropea.it), nell'attesa della prossima edizione del festival prevista per la primavera 2021.
Mollino/Insides Visita con ingresso libero negli orari di apertura della collezione permanente.
Selezione Rassegna Stampa E. Arzani, Tra le stanze di Carlo Mollino, in "Artribune", nov/dic. 2020 F. Amè, Carlo Mollino: la mostra alla Collezione Maramotti, in "Vogue.it, 5 ott. 2020 J. Saxby, "Mollino/Insides" at the Collezione Maramotti, in "Happening media", 28 ott. 2020 C. Serri, Carlo Mollino: il libro del ritorno alla vita, in "Espoarte", 5 nov. 2020 Mollino/Insides Collezione Maramotti, in "Radio 3", 7 nov. 2020 M. Paderni, Mollino: la fotografia messa a nudo, anche, in "Exibart", 24 nov. 2020
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