Amaranth
Mostra collettiva
La fotografia può essere realistica, pittorica, concettuale, costruita e decostruita: tutto questo è rappresentato nelle opere in mostra - quasi a costituire una “storia condensata della fotografia”- ma un elemento resta costante e attraversa tutte le sperimentazioni presentate: il rapporto della fotografia col tempo, della fotografia come mezzo espressivo che esiste contemporaneamente nel passato, nel presente e nel futuro. Così come l’amaranto, il fiore che secondo la leggenda non avvizzisce mai, la mostra introduce una riflessione sulla fotografia come elemento di rottura della dimensione temporale che scandisce il nostro vissuto esperienziale, arrichendolo e dilatandolo.
Le immagini di trenta studenti, selezionate dalla curatrice Michelle Bogre, in omaggio al tema dell’eternità, filo conduttore di Fotografia Europea 2009, risplendono di preveggenza, insistono risolutamente sulla tradizione e espandono i confini del mezzo espressivo, prendono giocosamente in giro le teorie fotografiche, creano ordine dal caos, oscurano il chiaro e chiariscono l’oscuro.
Tutte sono parte del fondo che si è costituito e arricchito nel corso di quattordici anni di originale partnership tra Max Mara e la prestigiosa facoltà di fotografia della Parsons The New School for Design di New York.
Durante questi anni, infatti, Max Mara ha scelto i lavori di alcuni studenti che sono stati esposti negli spazi di Max Mara in Madison Avenue a Manhattan e successivamente acquisiti. Con l'evocativo titolo New Visions, il progetto testimonia un forte impegno dell’azienda per l'arte e la formazione. Per gli studenti della Parsons essere scelti successivamente per questa mostra rappresenta inoltre un'esperienza di crescita capace di trasfondere loro una preziosa conferma in un delicato e importante momento all’inizio del loro percorso artistico.