Dominique White Deadweight27 ottobre 2024 – 16 febbraio 2025 Deadweight è una stimolante esplorazione della ribellione e della trasformazione, e comprende quattro grandi sculture che proseguono l’interesse dell’artista per la creazione di nuovi mondi attorno al concetto di “Blackness” e al fascino della potenza metaforica e della forza rigenerante del mare. Parte del procedimento ha comportato l’immersione delle sculture nel Mar Mediterraneo: gesto sia fisico che poetico per esplorare l’effetto trasformativo dell’acqua sugli oggetti materiali. Le opere che ne risultano mostrano la ruggine e l’ossidazione dei metalli, la frammentazione degli elementi organici come sisal, rafia e legname spiaggiato, oltre a portare con sé il persistente aroma dell’acqua di mare. La nuova commissione intreccia i concetti di afrofuturismo, afro-pessimismo e idrarchia, filosofie centrali nella ricerca e nella pratica artistica di White. Il suo lavoro immagina un futuro afro, situato al di fuori della tradizionale fantascienza utopistica, in un regno oceanico che ha il potenziale di offrire realtà fluide e ribelli, liberate dall’influenza capitalistica e coloniale. Le sculture di White, come fari, ricordano mondi immaginari legati al mare che profetizzano l’emergere dell’Apolide: “un futuro [Nero] che, pur non essendosi ancora materializzato, deve arrivare”. Deadweight è stato sviluppato a partire dalla proposta di White per la nona edizione del Max Mara Art Prize for Women ed è stato realizzato durante il periodo di sei mesi di residenza in Italia organizzato da Collezione Maramotti. La mostra è accompagnata da un catalogo con testi di Alexis Pauline Gumb, Olamiju Fajemisin, una conversazione tra l’artista e Bina von Stauffenberg e tre poesie di June Jordan. Le vincitrici delle precedenti edizioni sono: Emma Talbot, Helen Cammock, Emma Hart, Corin Sworn, Laure Prouvost, Andrea Büttner, Hannah Rickards e Margaret Salmon. La giuria della nona edizione del Max Mara Art Prize for Women è stata presieduta dalla curatrice Bina von Stauffenberg, a cui si è unito un collegio composto dalla gallerista Rózsa Farkas, dall’artista Claudette Johnson, dalla scrittrice Derica Shields, dalla collezionista Maria Sukkar e dalla direttrice di Whitechapel Gallery, Gilane Tawadros.
27 ottobre 2024 – 16 febbraio 2025 Visita alla mostra con ingresso libero nei seguenti orari:
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