Ivor Prickett No Home from War: Tales of Survival and Loss30 aprile – 30 luglio 2023 Con oltre cinquanta fotografie scattate in scenari di conflitto dal 2006 al 2022, No Home from War rappresenta la più ampia esposizione sul lavoro di Prickett fino ad oggi. Dopo gli studi in Documentary Photography presso l’Università di Wales Newport (UK), Prickett ha iniziato a occuparsi di Europa e di Medio Oriente con l’urgenza di restituire e denunciare gli effetti delle guerre sulla popolazione civile, sulle vite delle persone devastate e sradicate, a prescindere dall’appartenenza all’uno o all’altro schieramento. La mostra è strutturata seguendo il percorso di Prickett e la cronologia degli scatti. La crisi umanitaria derivata dalla guerra in Siria, i milioni di rifugiati in Medio Oriente e di migranti in Europa sono il soggetto di un corpo di lavoro realizzato da Prickett tra il 2013 e il 2015, muovendo l’obbiettivo dal vissuto privato verso l’esterno, nel momento stesso in cui le persone si trovavano costrette a spostarsi, a vivere in campi per rifugiati o a mettere a rischio la propria vita per sopravvivere, affrontando viaggi dall’esito incerto. Seguendo la brutale guerra contro lo Stato Islamico (ISIS) in Iraq e in Siria tra il 2016 e il 2018 Prickett ha azzerato le distanze di spazio e di tempo con lo scenario bellico, scattando in prima linea al seguito dei contingenti militari iracheni. In questo paesaggio deflagrato, nelle immagini piene di macerie e di distruzione – in cui tutto sembra polverizzarsi o essere coperto dai resti di una recente esplosione – affiorano delicati brandelli di umana (stra)ordinarietà. Con lo scoppio della guerra in Ucraina nel 2022 l’occhio di Prickett si è inizialmente soffermato sul crollo degli edifici, sul vuoto prodotto dai bombardamenti: le grandi ferite architettoniche divengono segni materiali e metafisici della distruzione dello spazio domestico e personale, aprendo uno squarcio sull’atrocità della situazione bellica in corso oggi in Europa. Attraverso gli occhi del fotografo i militari ucraini si stagliano come solenni figure avvolte dalla notte, i cui profili emergono solo se colpiti dalla luce delle loro stesse torce. Le esistenze dei civili, ancora una volta, si trovano accomunate in una condizione di dolore e incertezza, nell’incredulità del ripetersi dell’orrore. Nelle scelte di taglio e di composizione degli scatti, nella luce non alterata artificialmente da cui emergono figure, ambienti e dettagli, Prickett crea immagini iconiche in cui riecheggiano soggetti e forme classiche dell’iconografia religiosa e della storia dell’arte. In occasione della mostra sarà pubblicato un libro con un testo di Arianna Di Genova, critica d’arte, giornalista e redattrice presso il quotidiano il manifesto.
30 aprile – 30 luglio 2023 Chiuso: 1° maggio
Selezione rassegna stampa: J. Lustig, Ivor Prickett, in "FT Weekend", 1 lug. 2023 M. Belpoliti, Occhio rotondo 9. Il filo, in "Doppiozero", 4 giu. 2023 M. De Leonardis, Ivor Prickett, con l'arma dell'empatia, in "Il manifesto", 16 mag. 2023
|
Ivor Prickett No Home from War: Tales of Survival and Loss |