Open studio. Più penetrante di un cristallo di radio
Atelier dell'Errore
In occasione del Festival di Fotografia Europea 2018 – dal titolo “Rivoluzioni. Ribellioni, cambiamenti, utopie” – e in concomitanza con l’apertura del progetto il giardino di Lutz & Guggisberg alla Collezione Maramotti, Atelier dell’Errore BIG apre per la seconda volta al pubblico il proprio studio presso la Collezione, con un allestimento dal titolo Più penetrante di un cristallo di radio.
Negli spazi dello studio al terzo piano, al centro di un percorso quasi labirintico in cui sono esposte numerose opere degli ultimi anni, si accede a una stanza-laboratorio con le opere più recenti e avanzate dell’Atelier, ispirate alle figura rivoluzionaria di Marie Curie. Le due enormi e archetipiche grafito-grafie entomologiche, mostrate al pubblico per la prima volta, alludono infatti alla potenzialità dello sguardo poetico di trasformare una semplice matita, la sua fragile grafite, in elemento ad alto potere irradiante, ‘più penetrante di un cristallo di radio’.
I ragazzi stessi dell’Atelier dell’Errore condividono con gli elementi radioattivi, insieme a una sostanziale invisibilità, un altissimo grado di energia, una forza intensa che passa attraverso un’abilità creatrice fuori dall’ordinario, la capacità di penetrare la superficie delle cose e, con la medesima audacia dei più grandi scienziati, immaginare l’inimmaginabile. Come i raggi gamma, gli autori dell’Atelier sono “materiali” da maneggiare con cautela, emanatori di radiazioni rilevabili e rivelabili solo attraverso uno specifico dispositivo: l’arte.
L’immaginario dei ragazzi dell’Atelier dell’Errore, popolato di animali ancestrali, organismi estranei a ogni classificazione scientifica tradizionale, apre a un cambiamento di prospettiva: reinventando la zoologia ufficiale, le creature dell’Atelier divengono paradigmi e protagonisti di una nuova realtà possibile. Questi animali incarnano certamente le paure e le sconfitte di chi li ha disegnati, ma ancor più il loro bisogno di protezione e la loro potente voglia di riscatto. Animate da un’energia visionaria e rivoluzionaria, le opere dell’Atelier nascono da un’esigenza dei ragazzi di rassicurazione e di sostegno per la conquista di autostima e fiducia in se stessi e per la crescita di un proficuo sistema di relazione con gli altri. L’Atelier ha poche regole, ma molto precise: la gomma da cancellare è bandita – perché l’errore è un valore – e gli animali sono l’unico soggetto del lavoro dei ragazzi. In Atelier i disegni sono spesso realizzati a più mani, dando vita a una produzione artistica collettiva e un’esperienza relazionale – una sorta di “scultura sociale”.