Atelier dell'Errore | The Guardian Animals + other invisible beings

04 ottobre – 02 novembre 2016

Non esiste una sola realtà, un solo sguardo. Vedere le cose da diverse prospettive è un modo proficuo per entrare a patti col mondo, con il nostro stare al mondo. Lo sanno bene i ragazzi dell’Atelier dell’Errore, un laboratorio di arti visive attivo da 14 anni, nato come complemento all’attività clinica della neuropsichiatria infantile di Reggio Emilia e Bergamo. Il loro immaginario espressivo è votato alla rappresentazione degli animali come figure ancestrali, organismi viventi estranei a ogni tradizionale ordine di classificazione scientifica. Gli animali dell’Atelier incarnano certamente le paure e le sconfitte di chi li ha disegnati, ma ancor più il loro bisogno di protezione e la loro potente voglia di riscatto. Animate da un’energia visionaria, le opere dell’Atelier nascono da un’esigenza dei ragazzi di rassicurazione e di sostegno per la conquista di autostima e fiducia in se stessi e per la crescita di un proficuo sistema di relazione con gli altri.

Per la mostra The Guardian Animals + other invisible beings, realizzata in collaborazione con Collezione Maramotti e Max Mara, Atelier dell’Errore ha trovato un sensibile interlocutore in Moretti Fine Art, galleria specializzata nei grandi maestri italiani che, con costante impegno di ricerca, costituisce un importante punto di riferimento per il collezionismo d’arte antica. In questo nuovo progetto i disegni dell’Atelier hanno potuto aprire un peculiare dialogo con opere classiche, a dimostrazione che alcuni temi e archetipi attraversano la storia dell’arte senza soluzione di continuità temporale e geografica.

The Fairy Queen, la video-installazione presentata in vetrina, invita lo spettatore e lo conduce all’interno di un viaggio emozionale e immaginifico.
La mostra si sviluppa nelle sale della galleria con due diversi e complementari corpi di lavoro.
Nel primo, in dialogo col dipinto trecentesco su fondo oro L’Arcangelo Michele di Andrea de Bartoli, l’Atelier si è cimentato per la prima volta con il disegno su “fondo nero” in cui i disegni propongono una rilettura, in chiave entomologica, della tradizione iconografica classica sui sette vizi capitali.
Il dualismo, non solo formale, tra il fondo oro del dipinto di Andrea de Bartoli – che rimanda a una luce assoluta – e il nero dei disegni dell’Atelier – inteso come assenza di luce e profondità assoluta – ne costituisce il motivo conduttore.

Il secondo corpo di lavori si compone di alcuni grandi disegni su fondo bianco, perlopiù di formato irregolare, accolti in scrigni lignei, che vengono accostati nella prima sala al tondo seicentesco L’Angelo Custode di Carlo Dolci e nella seconda sala alla piccola tavola lignea di Luca Signorelli raffigurante Sant’Antonio Abate. Ispirazione, conduzione e cura emergono dalla raffigurazione di entrambe le opere. La prima come paradigma dell’attitudine sociale ed espressiva dell’Atelier inteso come “opera d’arte relazionale”: la capacità dei ragazzi di affidarsi e di farsi carico degli altri, proponendosi a loro volta come guida e punto di riferimento per i più fragili. La seconda in cui il Santo, che la tradizione popolare associa a protettore degli animali, incarna la ricerca di purificazione e di liberazione attraverso una vita semplice e di lavoro costruttivo.

In esposizione anche il volume Atlante di zoologia profetica (a cura di Marco Belpoliti, Corraini Edizioni). Il libro, concepito dopo l’esposizione Uomini come cibo (Milano, giugno – settembre 2015), si presenta come un atlante che accoglie numerose tavole delle opere dell’Atelier e una serie di contributi multidisciplinari sull’arte e sulla particolarità ed eccezionalità del lavoro dei ragazzi dell’Atelier.

Il 6 ottobre 2016, alle ore 19.00, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Londra, si terrà l’incontro Notice to Voyagers / The Guardian Animals durante il quale Arturo Galansino (Direttore Generale di Palazzo Strozzi, Firenze) e Massimiliano Gioni (Direttore Associato e Direttore Mostre del New Museum, New York), moderati da Marco Belpoliti (scrittore e critico letterario), dialogheranno sulla visione e la pratica dell’Atelier, partendo dal volume e dalla mostra in corso a Londra.