2ª edizione 2007-2009 Hannah Rickards
Esiste un rapporto fra cose che sono e non sono lì, simultaneamente. [...] in qualche modo c’è questa contingenza nell’immagine, è là e non è là, allo stesso tempo.
Hannah Rickards
Per la seconda edizione del Max Mara Art Prize for Women la vincitrice Hannah Rickards (n. 1979) si è focalizzata sui racconti orali, sulle differenze soggettive, le affinità e gli echi delle cronache sull'immagine di una città che appare sul lago Michigan per un raro effetto ottico legato al fenomeno di inversione termica.
Le artiste finaliste e la giuria
Finaliste: Yasmeen Al Awadi, Georgie Hopton, Melanie Jackson, Lisa Peachey, Hannah Rickards
Giuria: Iwona Blazwick OBE, Direttrice di Whitechapel Gallery; Rachel Withers, critica d’arte; Cornelia Grassi, gallerista; Cornelia Parker, artista; Judith Greer, collezionista
Il progetto vincitore dell’edizione
No, there was no red., il progetto vincitore che Rickards ha presentato per il Max Mara Art Prize for Women, porta avanti l’interesse dell’artista nei confronti delle modalità con cui i fenomeni naturali vengono percepiti e tradotti. Nell’opera di Rickards i fenomeni naturali diventano punto di partenza per una profonda analisi della percezione di immagini e suoni attraverso il linguaggio.
Residenza
Durante la residenza in Italia Rickards ha viaggiato tra Roma e Biella. Attraverso il supporto ricevuto dall'Accademia Americana di Roma e dalla Fondazione Pistoletto di Biella, Rickards ha potuto dedicarsi alla ricerca e allo sviluppo della sua opera.
No, there was no red.
Whitechapel Gallery (5 - 23 settembre 2009)
Collezione Maramotti (25 ottobre 2009 - 30 novembre 2010)
Risultato della residenza in Italia per Rickards è il filmato su due schermi No, there was no red. L’artista spesso esplora nelle sue opere il modo in cui i fenomeni naturali vengono percepiti e descritti. Ad esempio, in Thunder (2005) prolunga per sette minuti una registrazione di otto secondi del rombo di un tuono, poi trasformata in una partitura sonora dal compositore David Murphy. Un'altra installazione, esposta presso The Showroom di Londra nel 2007, si sviluppa attorno ai resoconti di persone che riferivano di aver udito il suono dell'Aurora boreale.
Tra i primi fenomeni naturali in cui l’artista si imbatte nella regione artica si registrano i miraggi superiori, che diventano il punto di partenza per No, there was no red.
L’opera racconta, attraverso le parole dei testimoni, l’immagine di una città delocata proiettata sulla superficie del lago Michigan. Questo risulta possibile per effetto del particolare fenomeno naturale del miraggio superiore: alcuni condotti d’aria, ad una particolare densità relativa, riescono a rifrangere un’immagine al di là dell'orizzonte visibile.
Con No, there was no red. Rickards esamina il rapporto esistente tra gli elementi verbali, paraverbali e non verbali (parole, gesti, forme descrittive e visuali), ricorrenti nelle testimonianze degli intervistati, al fine di esaminare le modalità con le quali le immagini possono essere raccontate.
Nonostante i resoconti risultino opachi e confusi, tutti i protagonisti parlano di un’immagine spostata, non di un’illusione ottica, ma di un’immagine che è stata dislocata verticalmente e lateralmente. Rickards dimostra che esiste un rapporto tra le cose che sono e non sono lì, simultaneamente: un rapporto oscillante fra la contingenza dell’immagine che è là e non è là allo stesso tempo.
Rickards, dopo la prima tappa dell’esposizione alla Whitechapel Gallery di Londra, ha rielaborato l’allestimento delle opere adattandolo agli spazi della Collezione Maramotti.
Successivi riconoscimenti
Nel 2014 Rickards ha tenuto un’importante mostra alla Modern Art Oxford e ha ricevuto nel 2015 il Leverhulme Prize, un riconoscimento per lavori di ricerca di eccezionale valore condotti da artisti che hanno già riscosso un certo successo internazionale e la cui carriera futura appare estremamente promettente.
Titolo: No, there was no red.
Testi di: Iwona Blazwick, Dorothea Jaffé
Conversazione: Bina von Stauffenberg
Editore: Whitechapel Gallery, Londra
Anno di pubblicazione: 2009
Numero di pagine: 26
Dimensioni: 14,8 x 21 cm
Lingua: inglese / italiano