8ª edizione 2019-2022 Emma Talbot

01 ottobre 2019 – 01 ottobre 2022

L’arte [è] uno spazio nel quale pensare, riflettere e proporre idee. È un modo di esplorare la nostra esperienza di vita. Riflette il nostro tempo e suggerisce la possibilità di pensare in modo espansivo.
Emma Talbot

Per l’ottava edizione del Max Mara Art Prize for Women la vincitrice Emma Talbot (n. 1969) ha immaginato un ambiente futuro in cui l’umanità si trova ad affrontare le disastrose conseguenze del tardo capitalismo e, per poter sopravvivere, deve affidarsi a modi più antichi e olistici di costruzione e di appartenenza, rielaborando strutture di potere ancestrali affinché siano in connessione col mondo naturale.

Le artiste finaliste e la giuria

Finaliste: Allison Katz, Katie Schwab, Tai Shani, Emma Talbot, Hannah Tuulikki

Giuria: Iwona Blazwick OBE, Direttrice di Whitechapel Gallery (presidente); Hettie Judah, critica d’arte; Florence Ingleby, gallerista; Chantal Joffe, artista; Fatima Maleki, collezionista

Il progetto vincitore dell’edizione

The Age/L’Età, il progetto vincitore che Talbot ha presentato per il Max Mara Art Prize for Women, assume come punto di partenza il dipinto Le tre età della donna (1905) di Gustav Klimt, che l’artista ha avuto modo di ammirare alla Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma durante la sua residenza in Italia. Klimt ritrae una donna anziana che si sorregge la testa col volto tra le mani, in un’espressione di apparente vergogna.
Nella sua opera, Talbot reimmagina questa figura anziana come una eroina che, ripercorrendo le dodici fatiche di Ercole, è capace di affrontarle non attraverso la distruzione, il furto, l'inganno e l'omicidio - come l’eroe classico - ma per mezzo di pratiche incentrate sulla cura, ispirate ai dodici principi della permacultura, metodo che permette di convivere in modo etico e sostenibile con la terra.
La protagonista ha la possibilità di ricostruire la società contemporanea, scardinando gli stereotipi relativi all'invecchiamento e al potere e trovando nuovi mezzi per reagire alla crisi climatica.

Residenza

Durante la residenza in Italia organizzata per l’artista dalla Collezione Maramotti, Talbot ha viaggiato tra Reggio Emilia, Catania e Roma dedicandosi allo studio dell'artigianato tessile, della permacultura, della mitologia classica ed esplorando luoghi e istituzioni di grande interesse storico che hanno informato il suo nuovo corpus di opere.

A Reggio Emilia ha potuto approfondire la lavorazione tessile attraverso workshop e visite presso la Modateca Deanna, uno dei più importanti archivi italiani di maglieria e il BAI - Biblioteca Archivio d’Impresa del Gruppo Max Mara Fashion Group.

A Catania, attraverso l’incontro con Casa di paglia Felcerossa, Talbot ha approfondito e avuto esperienza diretta con i dodici principi della permacultura. In compagnia dell’artista Rosario Sorbello ha inoltre esplorato il territorio siciliano e visitato antichi siti archeologici, raccogliendo elementi per la rappresentazione del paesaggio nel suo nuovo lavoro.

Infine, nel corso del soggiorno a Roma, Talbot ha studiato le raffigurazioni delle antiche ceramiche etrusche, potenti veicoli della mitologia classica, insieme a Valentino Nizzo, direttore del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.

The Age/L’Età

Whitechapel Gallery (30 giugno – 4 settembre 2022)

Collezione Maramotti (23 ottobre 2022 – 9 luglio 2023)

Risultato della residenza in Italia organizzata per Talbot dalla Collezione Maramotti, l’installazione The Age/L’Età è composta da animazioni, pannelli di seta dipinti e sospesi, un’opera tridimensionale e disegni. Come tipico della sua pratica, Talbot ha riportato sulla seta alcune scritte incentrate sui temi della mostra, che invitano i visitatori a interrogarsi sulle proprie percezioni in maniera diretta.
I soggetti delle opere su seta prendono spunto dai viaggi di Talbot in Sicilia, dove l'artista ha visitato paesaggi vulcanici e rovine antiche, studiando i principi della permacultura. Grazie a una visita collaterale durante la residenza presso Mantero Seta a Como, l’artista ha appreso le pratiche del riciclo della seta e incorporato questo materiale nella nuova opera. L’utilizzo di tessuti riciclati e di risorse sostenibili nella sua pratica infonde nell'opera di Talbot questioni legate ai cicli di vita, al rinnovo e all'inalterabilità nel tempo.
Opera centrale della mostra è un’animazione in dodici capitoli, la cui protagonista deve affrontare una serie di prove ispirate alle dodici fatiche di Ercole. Talbot ha appreso a realizzare animazioni da autodidatta, non potendosi recare presso il suo studio durante il lockdown durante la pandemia del 2020.
La mostra include inoltre una rappresentazione fisica della figura centrale della donna anziana, sotto forma di scultura a grandezza naturale realizzata con tessuti morbidi e imbottiti. Per creare il rivestimento esterno della scultura, che riprende le rughe di una pelle anziana per trasformarla in armatura, sono stati utilizzati tessuti ideati dall’artista e realizzati in collaborazione con Modateca Deanna e Imax, la divisione maglieria di Max Mara.

Talbot, dopo la prima tappa dell’esposizione alla Whitechapel Gallery di Londra, ha rielaborato l’allestimento delle opere adattandolo agli spazi della Collezione Maramotti.

Successivi riconoscimenti

Nel 2021 Talbot è stata invitata dalla piattaforma CIRCA (Cultural Institute of Radical Contemporary Arts) a presentare un’opera originale sui grandi schermi di Piccadilly Circus a Londra, per cui l’artista ha creato una serie di quattro film animati dal titolo Four Visions.
Talbot ha preso parte alla 59a Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia, dal titolo Il latte dei sogni/The Milk of Dreams (2022), a cura di Cecilia Alemani, con nuove opere realizzate nel suo studio a Reggio Emilia, con il supporto della Collezione Maramotti.