5ª edizione 2013-2015 Corin Sworn

01 ottobre 2013 – 01 ottobre 2015

Quali verità e libertà sono rivelate dal mascheramento?
Corin Sworn

Per la quinta edizione del Max Mara Art Prize for Women la vincitrice Corin Sworn (n. 1976) ha creato un’opera ispirata alle rappresentazioni improvvisate della Commedia dell’Arte sviluppatesi nel XVI secolo in Italia, in continuità con la sua ricerca artistica, che intreccia storia, memorie, frammenti di racconti veri o immaginati.

Le artiste finaliste e la giuria

Finaliste: Beatrice Gibson, Melanie Gilligan, Judith Goddard, Philomene Pirecki, Corin Sworn

Giuria: Iwona Blazwick OBE, Direttrice di Whitechapel Gallery (presidente); Lisa Le Feuvre, scrittrice e curatrice; Pilar Corrias, gallerista; Runa Islam, artista; Candida Gertler, collezionista

Il progetto vincitore dell’edizione

Silent Sticks, il progetto vincitore che Sworn ha presentato per il Max Mara Art Prize for Women, si ispira ai personaggi e ai racconti della Commedia dell’Arte, una forma teatrale basata sull'improvvisazione sviluppatasi in Italia nel XVI secolo, le cui figure hanno influenzato artisti e scrittori per centinaia di anni, da Shakespeare a Marlowe fino a Goya e Picasso, e che ancora oggi continua ad avere una forte importanza culturale.

Residenza

Durante la residenza in Italia organizzata per l’artista dalla Collezione Maramotti, Sworn ha svolto un’approfondita ricerca in biblioteche, archivi e gallerie delle più importanti città italiane. L’artista ha viaggiato, insieme alla sua famiglia, tra Roma, Napoli e Venezia.
Nella prima tappa della residenza è stata accompagnata nella sua ricerca dal curatore romano Pier Paolo Pancotto e successivamente dal critico e curatore napoletano Eugenio Viola. Infine, l’artista ha trascorso un periodo di residenza presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia.

Silent Sticks

Whitechapel Gallery (20 marzo - 19 luglio 2015)

Collezione Maramotti (4 ottobre 2015 - 28 febbraio 2016)

Risultato della residenza in Italia organizzata per Sworn dalla Collezione Maramotti è l’installazione Silent Sticks, le cui componenti filmiche mettono in scena un famoso caso di impostura del XVI secolo dove si racconta di identità scambiate, inganni e frodi.

Proprio come una scena teatrale, la scenografia ideata da Sworn è composta da una eterogeneità di elementi. Oggetti di scena, elementi sonori, video e costumi, realizzati a mano con gli stilisti e gli artigiani di Max Mara Fashion Group, ispirati al testo Il teatro delle favole rappresentative di Flaminio Scala, attore e impresario di una delle principali compagnie teatrali del Rinascimento.
L’opera di Sworn pone diversi interrogativi: come può una storica tradizione estetica nutrire la cultura contemporanea? Il costume comunica l’identità? Qual è la relazione tra il gesto e il linguaggio? Può un indumento essere un’opera d’arte? Qual è la relazione tra teatro e film e tra arredi scenici e sculture? Quali verità e libertà sono rivelate dal mascheramento?

Sworn è interessata al gioco dello scambio di identità e all'utilizzo frequente di questo artificio letterario nelle produzioni teatrali della Commedia dell’Arte. I primi attori, così come i personaggi da loro interpretati, giocavano con la percezione di identità legata al rango e allo status sociale - una donna vestita da uomo, un padrone vestito da servo o un nobile con l'aspetto di un mendicante - mettendo in scena così anche le ansie connesse all'instabilità sociale del tempo. Dopo la prima tappa alla Whitechapel Gallery di Londra, Sworn ha rielaborato l’allestimento delle opere adattandolo agli spazi della Collezione Maramotti.

Successivi riconoscimenti

Nel 2015 Sworn ha ricevuto il Premio Leverhulme, un riconoscimento per lavori di ricerca di eccezionale valore condotti da artisti che hanno già riscosso un certo successo internazionale e la cui carriera futura appare estremamente promettente.