4ª edizione 2011-2013 Laure Prouvost

01 ottobre 2011 – 01 ottobre 2013

Tu apri il tuo subconscio, e in questo modo ti rendi vulnerabile, ma sapendo che siamo tutti vulnerabili.
Laure Prouvost

Per la quarta edizione del Max Mara Art Prize for Women la vincitrice Laure Prouvost (n. 1978) ha creato un’ambiziosa installazione di grandi dimensioni dal titolo Farfromwords: cars mirrors eat raspberries when swimming through the sun, to swallow sweet smells, un omaggio ai piaceri estetici e sensuali dell’Italia e all’idea storica del Mediterraneo come meta di viaggi alla ricerca di ispirazione.

Le artiste finaliste e la giuria

Finaliste: Spartacus Chetwynd, Christina Mackie, Avis Newman, Laure Prouvost, Emily Wardill

Giuria: Iwona Blazwick OBE, Direttrice di Whitechapel Gallery (presidente); Gilda Williams, scrittrice e critica d’arte; Amanda Wilkinson, gallerista; Lisa Milroy, artista; Muriel Salem, collezionista

Il progetto vincitore dell’edizione

Farfromwords, il progetto vincitore che Prouvost ha presentato per il Max Mara Art Prize for Women, apre nuovi orizzonti di significato scomponendo la connessione che si stabilisce tra linguaggio, comprensione e incomprensione, interesse nato dalla personale condizione di straniera che viveva l'artista francese in Gran Bretagna.
Proprio come una viaggiatrice sentimentale, Prouvost accoglie la possibilità che la residenza itinerante in Italia le offre non tanto per cercare di colmare una educazione prestabilita, ma per potersi conoscere e approfondire il suo interesse emotivo.

Residenza

Durante la residenza in Italia organizzata per l’artista, Prouvost ha soggiornato alla British School di Roma, e nelle campagne di Biella, ospitata dalla Fondazione Pistoletto. Queste esperienze hanno permesso a Prouvost di esplorare mondi diversi, antichi e moderni, urbani e rurali.

Farfromwords

Whitechapel Gallery (20 marzo - 07 aprile 2013)

Collezione Maramotti (5 maggio - 3 novembre 2013)

Risultato della residenza in Italia organizzata per Prouvost è la grande stanza circolare di Farfromwords, dove una pluralità di media - stampe fotografiche, collage, video, graffiti - entrano in dialogo tra loro creando immagini visionarie dal sapore surrealista.
Facendo riferimento al genere della pittura panoramica, l'artista ha creato una struttura cilindrica intervallata da collage, monitor e filmati. In contrasto con l’esterno austero, spoglio e industriale, l'interno della struttura presenta un'ampia serie circolare di disegni, applicazioni e filmati che saturano i 22 metri della tela.

Prouvost ha assemblato una visione frammentata dei ricordi italiani, tra cui la ricca vegetazione, il fogliame lussureggiante, l'acqua, la frutta fresca e il loro gioioso consumo. La tela diventa un panorama di piaceri sensuali, rappresentando sapori, odori, consistenze e suoni attraverso una visione a 360°.
Questo ambiente immersivo conduce a uno spazio interno che rivela Swallow (2013), un film che segue il ritmo del respiro di una grande bocca la cui immagine e il cui suono si inframezzano a visioni idilliache e sensuali, vivide e dense di vibrazioni luminose: cieli azzurri percorsi da nuvole bianche, refoli di vento e voli d’uccello, gelati, frutti maturi e fiori che si schiudono, abbracci e carezze, erba fresca, sorgenti, fontane.

Esplorando il linguaggio e la traduzione, Prouvost gioca sull'idea storica del Grand Tour, visitando il Mediterraneo per trovare ispirazione, piacere e illuminazione. A completare la sua installazione e alludendo alla tradizione del souvenir di viaggio, Prouvost ha assemblato una serie di oggetti vistosi e giocosi legati alla sua residenza e ai suoi viaggi in Italia.

Dopo la prima tappa dell’esposizione alla Whitechapel Gallery di Londra, Prouvost ha rielaborato l’allestimento delle opere adattandolo agli spazi della Collezione Maramotti. In occasione dell'inaugurazione a Reggio Emilia, Prouvost è anche stata protagonista di una conversazione con la giornalista e scrittrice Melissa Gronlund. Oggetto del dialogo é stata la relazione tra arte/rappresentazione e vita reale, e il confronto tra “banale” e “drammatico” calato da Prouvost nella concretezza della sua esperienza italiana.

Il dialogo, dal titolo Competition with Real Life, è stato arricchito da una drammatizzazione della cantante d’opera e performer Cristina Zavalloni, contribuendo a creare un’idea di interpretazione che non si concentra solo sulle grandi idee, ma anche su altri piaceri essenziali della vita.

Successivi riconoscimenti

Nel dicembre 2013 Laure Prouvost ha ricevuto il prestigioso Turner Prize.
Nel 2019 ha esposto il progetto Deep See Blue Surrounding You presso il Padiglione francese della 58a Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia, dal titolo May You Live In Interesting Times, a cura di Ralph Rugoff.