Le tappe
Prima tappa: Agnone, Maggio 2023
La prima tappa di Dominique White si è svolta nella cittadina italiana di Agnone, in Molise, con un laboratorio della durata di una settimana presso la Pontificia Fonderia di Campane Marinelli, una delle più antiche fonderie di campane del mondo.
La storia della fonderia è lunga e affascinante: la famiglia Marinelli fondò l'azienda oltre mille anni fa e ancora oggi la conduce. Oltre alle campane, la fonderia produce portali e bassorilievi in bronzo utilizzando gli stessi materiali e le stesse tecniche consolidate fin dal Medioevo. White ha potuto lavorare a stretto contatto con il team, acquisendo nuove competenze e approfondendo la conoscenza del processo di fusione e colata del bronzo.
Seconda tappa: Palermo, maggio 2023
"Mi sembra di poter scomparire così facilmente a Palermo [...] Abbiamo parlato dei Santi Neri, un argomento che mi ha profondamente affascinato perché non lo avevo mai affrontato prima" - Dominique White
Nell'antica città siciliana di Palermo, White ha conosciuto Giovanna Fiume, già professoressa di Storia Moderna all’Università di Palermo, per approfondire la conoscenza storica e contemporanea del commercio di schiavi nel Mediterraneo. White e Fiume hanno intrapreso una serie di lezioni individuali e di visite a luoghi di Palermo e dintorni, tra cui una visita a Santa Maria di Gesù, chiesa barocca che custodisce la tomba di San Benedetto il Moro (1526-89), santo patrono di Palermo noto per la sua carità e figlio liberato di schiavi africani.
Durante il suo soggiorno a Palermo, White è stata ospitata nel settecentesco Palazzo Butera. Sede della collezione d'arte Valsecchi, Palazzo Butera le ha fornito una base per entrare in contatto con la ricca scena artistica della città.
Terza tappa: Genova, giugno-luglio 2023
“Il mare è una cosa complessa. La nave è una cosa ancora più complessa” - Massimo Corradi, Professore di Storia della scienza e di Ingegneria strutturale, Università di Genova
A Genova, Dominique White ha intrapreso un'indagine incentrata sulla nave, elemento chiave di questo progetto e della sua pratica in generale. White è affascinata dal potere della nave come simbolo e oggetto, dalla sua materialità, dalla sua costruzione, dalle sue storie complesse e sfaccettate e dal suo status di catalizzatore per l'affermazione di poteri globali dominanti.
Sotto la guida dei Professori Claudia Tacchella e Massimo Corradi, specializzati nella scienza delle costruzioni e nella sua storia, White ha visitato alcuni dei più importanti musei e archivi navali e archeologici di Genova, analizzando la storia dei naufragi, il contenuto di questi relitti e il significato geopolitico delle navi perdute.
Quarta tappa: Milano, luglio 2023
Durante il mese di luglio, Dominique White è stata a Milano. Qui l'artista ha partecipato a un laboratorio presso la Fonderia Artistica Battaglia, affinando le sue capacità nella tradizione secolare di creare artigianalmente manufatti in bronzo, attraverso la complessa tecnica della fusione a cera persa.
Come ha detto l'artista a Giulia Giaume di Artribune, "Ho sempre lavorato con il ferro e visto il bronzo come un materiale più decorativo […] non avere conoscenze pregresse in materia mi permette di […] accedere a ogni possibilità: è molto emozionante". Durante la sua residenza, White ha esplorato il termine nautico “tonnellaggio di portata lorda” (deadweight tonnage, in inglese anche “peso morto”), espressione tecnica per calcolare la capacità di una nave di sopportare peso, considerando la sua rilevanza sia per la storica tratta degli schiavi sia per le sue forme contemporanee nel Mediterraneo. Durante la permanenza a Milano, l'artista ha visitato anche il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, il più grande museo del suo genere in Italia, che ospita nella sua collezione il sottomarino Enrico Toti, il primo costruito in Italia dopo la Seconda guerra mondiale.
Quinta tappa: Todi, agosto-ottobre 2023
Per l'ultima tappa della sua residenza italiana, Dominique ha trascorso due mesi a Todi in Umbria per affinare la sua pratica di lavorazione del metallo sotto la guida di Michele Ciribifera, che per trent’anni ha lavorato come assistente della scultrice Beverly Pepper (1922-2020). L'artista è stata impegnata nel suo studio, imparando nuove tecniche e sperimentando la lavorazione dei metalli, esplorando le fonderie locali e visitando le aziende metallurgiche.